Puntuale, il grande bluff: teramani visionari, per il Governo qui non ha mai nevicato. D'Alfonso ringrazia, Gatti e Brucchi minacciano rivolte

TERAMO – E’ rimasto a bocca asciutta il Teramano che aspettava dal Consiglio dei ministri provvigioni e ristori per i danni del maltempo  che ha flagellato la Provincia e lasciato isolati centinaia di comuni e contrade. L’esecutivo di Gentiloni ha varato un decreto che non prende assolutamente in considerazione la calamità naturale ma soltanto il sisma e iniziative di zona franca per quattro regioni e 131 comuni (leggi qui i provvedimenti).
Come se in provincia di Teramo dal 16 al 20 gennaio non abbia mai nevicato e non sia mai andata via la luce. Come se decine e decine di stalle non fossero mai crollate, se l’agricoltura e la zootecnica non fossero in ginocchio al pari di imprese e opifici industriali, per non parlare di almeno 4 morti sulla coscienza di una disorganizzazione a livello di coordinamento dei soccorsi. E’ proprio così: oltre al danno, anche la beffa di un decreto che non esiste.
D’Alfonso gongola. Eppure, il Governatore Luciano D’Alfonso nel pomeriggio si è affrettato a commentare positivamente l’iniziativa del Governo, parlando anch’egli di decreto per sisma e maltempo, con la seconda parte vista solo da lui: «Apprendo con grande soddisfazione – ha scritto su Facebook – che il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto sul terremoto e l’emergenza maltempo, recependo la quasi totalità delle nostre richieste. Tra le varie misure vi sono la semplificazione procedurale della ricostruzione, in particolare per quello che riguarda le scuole; il sostegno alle persone fisiche e agli oneri di vita delle imprese, compresi quelli fiscali; 35 milioni di aiuti diretti per il mancato reddito delle imprese di allevamento, da erogare entro febbraio; l’estensione del fondo di solidarietà alle colture assicurabili (oltre a quelle assicurate), agevolazioni per l’accesso al credito per i giovani agricoltori e ulteriori semplificazioni per accelerare l’acquisto delle stalle mobili e dei moduli abitativi da parte delle Regioni. E’ prevista anche la microzonazione sismica di terzo livello in tutti i Comuni del Cratere, per ricostruire con trasparenza e qualità. Il premier Gentiloni ha assicurato che ci saranno a breve altre misure rivolte alla sopravvivenza delle attività produttive. Importantissima per l’Abruzzo anche la proroga per i tribunali minori di Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona fino al settembre 2020. È stato fondamentale il gioco di squadra, e oltre al Governo – che ha ben compreso le nostre esigenze – ringrazio in particolare il Presidente Mattarella, il premier Gentiloni, il Sottosegretario Boschi, il commissario Errani e tutti coloro che hanno contribuito a questo preziosissimo risultato».
D’Alfonso precisa con un secondo post: fondi dallo Stato di emergenza. Le ore successive hanno portato malumore e tante dichiarazioni bellicose di chi si è sentito tradito da chi aveva prmesso sostegni, soprattutto quelle aree e comunità ce sono fuori del cratere, che piangono ancora sulla distruzione portata dalla neve e che non rientrano in questi benefici. Allora D’Alfonso ha precisato con un secondo post: «Avviso Importante: tutti i danni diretti causati dalla epocale nevicata del 18 gennaio e giorni seguenti trovano copertura con la Delibera del Consiglio dei Ministri del 20 gennaio che riconosce l’emergenza nazionale. In questa fase siamo impegnati nel supportare la quantificazione dei danni ad opera dei Comuni! Questa è la condizione fattuale!». Il consueto lessico neo-coniato del Governatore che sa tanto ancor più di  presa in giro.
L’ira di Paolo Gatti. Nell’aria monta la protesta e su Fb si accavallano i commenti negativissimi e gli appelli a marciare su Roma. Tra questi c’è quello del vicepresidente del Consiglio regionale, il forzista aolo Gatti: «Attendo di leggere la versione definitiva del decreto che mi pare riguardi (solo) gli eventi sismici di quattro regioni. Quindi in Abruzzo ed in Provincia di Teramo la neve dunque l’abbiamo sognata, l’energia elettrica c’era e bastava solo spingere un bottone e ci sono poche attività produttive danneggiate da una serie di calamità naturali esistite solo nella nostra mente. Nei Comuni fuori cratere, da Atri ad Ancarano, da Isola a Notaresco, da Colledara e Castel Castagna fino a Bellante, nella Vallata del Fino per finire a Pietracamela….NIENTE, non è successo niente dal 17 al 27 gennaio. Spero che il testo in mio possesso sia uno scherzo, altrimenti durante la conversione del decreto mi vedranno lì’ tra Largo Chigi e Piazza Montecitorio, e non credo che sarò solo….».
E Brucchi promette guerra. Dello stesso tenore la dichiarazione del sindaco di Teramo, Brucchi: «Sto cercando di capire il decreto del Governo sulle emergenze neve, terremoto, energia elettrica nel nostro territorio – ha scritto -. Cercherò di capire meglio cosa c’è di buono per il nostro territorio ma se non ci saranno le risposte che ci attendiamo sarà guerra».